“L’Adorazione dei Magi” di Gentile da Fabriano, “L’incoronazione della Vergine” di Lorenzo Monaco, gli affreschi di Fra’ Giovanni Angelico a S. Marco, la cappella Rinuccini di Giovanni da Milano, la facciata della Fraternità dei Laici ad Arezzo, le statue di Orsanichele a Firenze, “L’ Annunciazione” di Jacopo della Quercia a S. Gimignano, gli affreschi di Spinello Aretino nella sala del Concistoro a Siena... sono solo alcuni dei capolavori che documentano le origini di un linguaggio artistico nato a Firenze e in Toscana che poi è stato chiamato Rinascimento. Tanto i musei quanto i palazzi e gli edifici religiosi sono colmi di opere che si potrebbe definire “di transizione”. A Empoli come a Sansepolcro, nel Museo di S. Croce a Firenze come nel Palazzo Pubblico di Siena e in tanti altri luoghi si trovano capolavori che illustrano bene il lento trapassare dall’arte medievale alla nuova espressione artistica. Davanti ai nostri occhi si dipana tutta la rete delle relazioni tra gli artisti di diversa provenienza, i loro viaggi e le loro esperienze a contatto con i loro colleghi spesso anche di provenienza oltremontana. Gli itinerari dedicati a questo periodo artistico sono praticamente infiniti e consentono di visitare tanto le città quanto la provincia in uno o anche più giorni.
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